Tel Aviv in cinque giorni
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Tel Aviv dal lungomare |
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Tramonto sulla Jerusalem Beach |
Non ho pretese di esaustivitá, sono per il poco e bene, mi limito semplicemente a suggerire gli itinerari che ho seguito in questi pochi giorni, durante i quali ho toccato le principali attrazioni della città, non mancando di spendere qualche parola sulle soste gastronomiche che ho apprezzato maggiormente, perché per apprezzare appieno un luogo non credo si possa prescindere dalle sue tradizioni culinarie. Tel Aviv è ricca sotto ogni aspetto: storia, arte, cultura, cibo e merita che le sia concesso il giusto tempo. Sicuramente sarà la mia meta per altri viaggi, così come il resto d’Israele.
Volo diretto da Milano Malpensa (durata 4 ore)
Devo ammetterlo: con Tel Aviv è stato un colpo di fulmine; sarà che mi ha accolta un tramonto mozzafiato, sarà quell’atmosfera vivace, rilassata e accogliente, o ancora l’unicità dell’amalgama di culture, ma davvero mi sono follemente innamorata della città.
Ho soggiornato all’ hotel Savoy 4*: situato a pochi passi dal lungomare Herbert Samuel e dalla bellissima Jerusalem beach. Restaurato recentemente, ha camere confortevoli, anche se non ben insonorizzate (quindi non è escluso sentire rumori provenienti dall’esterno) e una bella terrazza all’ultimo piano, da cui si gode una magnifica vista della città. La colazione è buona e varia, spazia dal dolce al salato ed è servita nel patio o nella piccola sala dove è collocata anche la hall.
Giorno 1
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Old Jaffa |
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Old Jaffa |
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Old Jaffa |
Pancakes e latte matcha al Café Xoho |
Colazione al Cafe Xoho. Al n. 73 di Ben Yeudha questo cafe serve piatti strepitosi, devo menzionare in particolare i pancakes, soffici come una nuvola, accompagnati da una montagna di frutti di bosco e panna montata.
Passeggiata sul lungomare da Gordon beach, passando per Frishman beach, Bugrashov beach, Jerusalem beach, Aviv beach. La vista dal lungomare è assolutamente magnifica: da una parte Old Jaffa, con le sue pietre bianche a disegnare la collina, dall’altra i moderni grattacieli che punteggiano la costa, un contrasto tanto evidente quanto armonico.
Lasciamo la costa per una deviazione al Carmel Market, coloratissimo e pieno di vita, un susseguirsi di bancarelle con frutta, verdure, dolci e street food di ogni tipo. È d’obbligo una pausa per una spremuta di melagrana fatta al momento.
Ritorniamo sulla costa e proseguiamo in direzione del vecchio porto, inerpicandoci poi per le strette stradine costellate di gallerie d’arte e gioiellerie di artigianato locale, raggiungiamo la sommità della collina, la piazzetta con la fontana dello zodiaco, i giardini e il dream bridge.
Pranzo al vecchio porto, al ristorante The old man and the sea: il menù propone pesce cucinato in modo semplice e gustoso accompagnato da 20 (si, proprio 20), insalate in perfetto stile mediorientale e limonata home made.
Una puntata al Flea Market, il mercatino delle pulci situato nell’intrico di stradine nella parte bassa di Jaffa, vicino alla Torre dell’ Orologio e infine una passeggiata sulla spiaggia, per smaltire l’abbondantissimo pasto, in attesa di godere del magico tramonto.
Giorno 2
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Art Museum |
Colazione da Or Shpitz, al n. 3 di Bograshov street. Locale tutto in rosa, con tavoli all’aperto, certificato kosher, ha un’ampia varietà di dolci belli e buoni, in particolare devo menzionare ottimi cookies, declinati in tanti gusti diversi, serviti tiepidi.
Proseguendo sulla Bograshov si incontra il Dizengoff centre, il più grande centro commerciale della città, ma non è nelle mie corde, preferiscono andare oltre per una visita all’ Art Museum che, oltre alla bella struttura in pietra bianca, ospita un’interessante collezione di opere impressioniste e post impressioniste. A poca distanza si trova il Sarona Market, un mercato coperto dedicato principalmente alla gastronomia. Le proposte sono interessanti, ma è piuttosto caotico e la musica ha un volume altissimo, quindi preferisco pranzare in un posto più tranquillo.
Prendendo il Rothscild Boulevard e deviando nella Ahad Ha’am si arriva al Bucke Café, un locale accogliente con veranda e piccolo giardino interno. Serve piatti tipici, gustosi e abbondanti. Ottima la shakshuka accompagnata dall’immancabile pita.
Riprendo il Rothscild Boulevard non mancando di ammirare i vari edifici Bauhaus, inframmezzati dai moderni grattacieli, per poi dirigermi alla consueta passeggiata sulla spiaggia. Siamo in una città di mare, sarebbe un peccato non sfruttarlo.
Cena da Anastasia, ristorante vegano sulla Frishman street. Essendo Tel Aviv nota come “capitale mondiale vegana”, con oltre 400 ristoranti vegani, non potevo esimermi dallo sperimentarne almeno uno. Non sono vegana e nemmeno vegetariana, ma questo ristorante serve piatti davvero pazzeschi, pieni di sorprese e con un gusto unico.
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Nei dintorni del Rotschild Boulevard |
Giorno3
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Cupola della Roccia e Muro Occidentale |
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Muro Occidentale parte femminile |
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Muro Occidentale parte maschile |
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Memoriale in memoria dell’Olocausto |
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Ebrei in preghiera |
Ho dedicato questa giornata ad una gita a Gerusalemme che, come prima volta in Israele non poteva mancare. Ho scelto uno dei tanti tour organizzati disponibili on line (ce ne sono per tutti i gusti), che mi ha permesso di farmi un’idea di questa splendida città, dove la spiritualità che si respira è unica e indescrivibile. Abbiamo toccato molte delle parti significative della città vecchia, una su tutte il Muro Occidentale, concludendo la giornata al mercato Mahane Yehuda, uno dei più grandi d’Israele, cuore pulsante della città nuova. Ho approfittato di una piccola pasticceria per assaggiare squisiti croissants: in versione salata, ripieni di funghi e formaggio e dolce, con panna e fragole. Ovviamente un solo giorno è riduttivo per una città tanto ricca di storia, arte e cultura, comunque è stato un buon punto di partenza.
Rientro a Tel Aviv e cena da Lai fu, al 31 di Bograshov street, un ristorante asiatico con un menù vario e interessante: gli gnocchi, proposti con tanti diversi ripieni, in versione classica al vapore, o croccante, sono molto gustosi, ottimi anche i bao buns, le tempure e le insalate. In tutta la via c’è un’ampia scelta di ristoranti orientali, tutti dall’aspetto piuttosto invitante, ma non mancano nemmeno ristoranti di cucina mediorientale, pizzerie e pasticcerie. Direi che è una zona perfetta in caso di attacchi di fame.
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Mercato musulmano |
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V stazione della Via Dolorosa |
Giorno 4
Colazione a Le Moulin: caffetteria a Bograshov street, dall’ambiente accogliente e familiare con tavoli anche all’esterno. Il croissant alle mandorle è sublime e non sono da meno i sandwich.
Proprio ai margini del Carmel Market, il martedì e venerdì viene allestito il mercato di Nahalat Binyamin. Bancarelle di artigianato occupano un’intera via pedonale proprio nel cuore della città. Proseguendo sulla stessa strada si arriva al vivace quartiere di Florentin, dove negozi stracolmi di spezie e frutta si alternano a ristoranti di cucina tipica. Accanto troviamo Neve Zedek, un altro dei quartieri simbolo della città, famoso per i suoi negozi di moda e design.
Pranzo al Dallal Restaurant a Shabazi street: locale alla moda che serve piatti gustosi, non strettamente di cucina tipica israeliana ma più vicini alle tendenze della cucina internazionale.
Giorno 5
Approfitto dell’ultimo giorno per ripercorrere il centro della città, andando alla scoperta di alcuni degli edifici modernisti disseminati un po’ ovunque. Se ne contano oltre 4000 che, nel 2003, sono valsi alla città il conferimento del titolo di patrimonio dell’umanità Unesco. Al n.77 di Dizengoff street si trova anche il Bauhaus center, che organizza tours per andare alla scoperta di queste perle architettoniche.
Per concludere in bellezza con una pausa snack, si può scegliere tra due grandi classici, vere e proprie istituzioni cittadine: Falafel Hakosem (Shlomo HaMelek St 1) o Hummus Habu Hassan (Ha-Dolfin St1), in entrambi i casi i nomi sono esplicativi di ciò che ci attende.
Da tenere presente, durante una visita in Israele, lo Shabbat, ovvero il tempo del riposo, uno dei principi fondamentali della religione ebraica. Lo Shabbat ha inizio col tramonto del venerdì e termina al tramonto del sabato. Durante questo intervallo molte attività sono sospese, è bene quindi informarsi in anticipo per non avere sorprese.
Per quanto riguarda la stagione, se si desidera una vacanza più tranquilla (comunque sempre vivace) con un clima mite e fresco sono consigliabili i mesi di marzo, aprile e ottobre. Durante i mesi estivi è perfetto per una classica vacanza di mare, sicuramente molto più caotica. Non escluderei nemmeno i mesi invernali, dove il sole non è sempre garantito anzi, ci si potrebbe addirittura imbattere in una nevicata, che però sono certa avrebbe un fascino indiscutibile.
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