Itinerario di 10 giorni in Danimarca ad agosto con auto a noleggio

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Nyhavn - Copenaghen 

Giardino botanico di Copenaghen - casa delle farfalle 




Volo diretto Bologna - Copenaghen (2 ore circa)


 Copenaghen (situata sulle isole di Selandia e Amager) e dintorni (4 giorni).


Giorno 1


Torre rotonda sullo sfondo



Partiamo dalla Piazza del Municipio (Radhuset), con la fontana del drago al centro, che deve il nome appunto al palazzo del Municipio (visitabile gratuitamente), risalente alla fine dell’‘800, con la sua svettante torre (visitabile a pagamento). Da qui si sviluppano le vie pedonali del centro storico, lo Strøget (composto in realtà da un’ infilata di vie: Frederiksberggade, Nygade, Vimmelskaftet, Amagertorv, Østergade) lungo all’incirca 2 chilometri, è un susseguirsi di negozi, centri commerciali, bar e ristoranti, perfetto per dedicarsi allo shopping, ma anche semplicemente per una passeggiata rilassante alla scoperta della città, per ammirarne le belle architetture.

Per iniziare bene la giornata consiglio subito una sosta da Skt. Peders Bageri (Sankt Peders Stræde 29), giusto a cinque minuti dalla piazza. Mi soffermo un attimo su questo locale, in cui l’arte della pasticceria danese si esplica nella massima espressione; in quattro giorni ho avuto modo di assaggiare diversi prodotti: cinnamon roll, croissant alla mandorla, panino con gocce di cioccolato, tutti squisiti e, da metà mattina, vale la pena provare anche pizze e focacce. A due passi la Saint Pedri Church, chiesa risalente alla metà del XV sec., con una congregazione di lingua tedesca, all’interno ospita un complesso di cappelle sepolcrali. A poca distanza ci si imbatte nella Cattedrale di Nostra Signora (principale luogo di culto luterano a Copenaghen, inaugurata nel 1829 è in stile neoclassico) e nella  Torre rotonda, un osservatorio del XVII sec. fatto costruire dall’astronomo Tycho Brahe; la torre è alta quasi 300 metri e all’interno (a pagamento) è possibile salire la scala a spirale in pietra fino a giungere alla sommità da cui si gode il panorama della città a 360 gradi.

Per una pausa pomeridiana, una tappa imperdibile è l’afternoon tea di A.C. Perchs Thehandel (Kronprinsensgade 5) (su prenotazione), un’ampia selezione di tè accompagnata dalla tradizionale alzatina con sandwiches, dolci e scones. 

Proseguendo sul pedonale Købmagergade, si arriva in prossimità del Giardino Botanico: l’ingresso al parco è libero, mentre è necessario acquistare il biglietto per visitare la Palm House, la casa delle farfalle e l’adiacente museo di storia naturale (molto bella la collezione di rocce e minerali).  La casa delle farfalle è davvero sorprendente, le si possono ammirare in libertà all’interno della serra, anche in tutte le fasi del loro ciclo vitale. 

Per la cena ho provato il ristorante Zahida (Rømersgade 20) (consigliata la prenotazione), locale centrale piccolo e accogliente, che propone piatti di cucina indiana, ben eseguiti, gustosi e abbondanti.




Giardino botanico


Casa delle farfalle 


Giorno 2




Castello di Frederiksborg 



Colazione da Grød, all’interno della Food Hall Torvehallerne KBH; Grød in danese significa porridge ed è ciò che troverete in questo stand: un ottimo porridge da comporre a piacimento in versione dolce o, a ora pranzo, anche salata. Mentre si è in loco è il caso di soffermarsi a sbirciare anche gli altri stand, tutti molto invitanti, dove si trova ogni genere di cibo, in un vero tripudio di colori e profumi. Proseguiamo la giornata con la visita al Castello di Rosenborg (Øster Voldgade 4A) (consigliata la prenotazione anticipata on line, per evitare lunghe attese), in stile Rinascimentale Fiammingo, antica residenza reale, oggi è sede del Museo della Collezione Reale Danese; costruito dal re Cristiano IV (1577-1648) nel 1606, inizialmente pensato come residenza estiva, divenne uno dei preferiti del sovrano. Ampliato più volte, fu utilizzato come residenza reale fino al 1710 circa. Davvero scenici già gli esterni, con l’edificio nei tipici mattoni rossi  circondato dal fossato e dai giardini reali, per proseguire in un crescendo all’interno, con le sale magnificamente decorate e, nel seminterrato, la collezione di gioielli della corona.

Proseguiamo con una visita alla Gliptoteca (Dantes Plads 7), collezione privata fondata da Carl Jacobsen, figlio dell’imprenditore della birra Carlsberg, di sculture e pitture  raccolte in una location eccezionale: bellissimo il giardino d’inverno con cupola vetrata e la sezione con mummie e sarcofagi egizi.

Nel pomeriggio gita a Hillerød, mezz’ora a nord di Copenaghen, per la visita al Castello di Frederiksborg, sede del museo di storia nazionale danese dal 1878; edificato per volere del re Cristiano IV in sostituzione del castello precedente e ricostruito in seguito all’incendio del 1859, occupa tre piccole isole circondate dal lago Slotsø unite da un giardino in stile barocco. All’interno le opere sono esposte in ordine cronologico, così da offrire un excursus storico della Danimarca dal 1500 ad oggi. Bellissime la Cappella, la Sala delle Udienze, la Grande Sala e La Rosa, ricostruite come all’epoca di Cristiano IV.

Rientro a Copenaghen per la cena da Aamanns 1921 (Niels Hemmingsens Gade 19-21), un ristorante con arredo in stile nordico che propone cucina danese con prodotti freschi locali, da provare lo Smørrebrød, magari anche in diverse versioni. 




Glyptotek



Giorno 3


Roskilde - Cattedrale sullo sfondo



Colazione da Buzz Kaffebar (Sankt Peders Stræde 31), un posticino davvero accogliente dove ho provato ottimi pancakes.

Gita a Roskilde, distante giusto una mezz’ora da Copenaghen. Nel piccolo centro storico vale la pena visitare il duomo, luogo di sepoltura dei sovrani danesi poi, attraversando il parco, si raggiunge il fiordo con l’attrazione principale della città: il Museo delle Navi Vichinghe, che espone cinque tipi di navi volontariamente affondate intorno all’anno 1000 per proteggere la città, riportate in superficie nel 1962. Meglio indossare abbigliamento comodo se si vuole approfittare di un giro di un’ora a bordo di una di queste tipiche imbarcazioni in cui sperimentare l’uso dei remi e della vela proprio come facevano i vichinghi stessi. Per una pausa pranzo consiglio di evitare il caotico ristorante all’interno del museo e di dirigersi da Snekken Trattoria, a pochi passi, decisamente più tranquillo, ha un bel patio esterno vista mare, interni altrettanto belli con un’ampia vetrata e il cibo non è niente male.

Rientro a Copenaghen nel pomeriggio per rendere omaggio alla vera icona cittadina: la statua in bronzo raffigurante la Sirenetta della fiaba di H. C. Andersen, posta nei pressi del porto. Sarà per la location, che sullo sfondo ha un complesso industriale, sarà per la gran quantità di gente assiepata ad ammirarla, o forse perché nella mia immaginazione mi aspettavo un’interpretazione un po’ più fiabesca, ma devo sinceramente confessare che è stata un tantino deludente. A poca distanza si raggiunge il Kastellet (in danese significa Cittadella), fortificazione militare costruita dal re Cristiano IV con la forma di una stella a cinque punte, all’interno ha una chiesa e un mulino ed è il luogo perfetto per passeggiare o fare jogging, molto frequentato anche dalla gente del posto. Di fronte alla Cittadella c’è la maestosa fontana di Gefion, raffigurante la dea che con la frusta incita al lavoro i propri figli trasformati in buoi. 

Cena da Sticks’ n’ Sushi (Borgergade 13), ristorante asiatico di buona qualità con una location carina.


Giorno 4


Centro di Copenaghen 

Nyhavn



Colazione da Holm’s Bakery (Købmagergade 10), niente a che vedere con Skt. Peders Bageri, ma non è male e i tavolini all’esterno sulla via pedonale sono un incentivo alla sosta. Passando diamo una sbirciata, ma solo all’esterno, al palazzo di Christiansborg (Prins Jørgens Gård 1), in passato residenza reale, oggi unico al mondo a concentrare nella stessa sede i tre poteri statali: legislativo, esecutivo e giudiziario. All’interno è possibile visitare gli appartamenti reali, le scuderie e le rovine dei precedenti palazzi andati distrutti in ben due incendi (prenotazione dei biglietti on line). Proseguiamo per la visita al  palazzo di Amalienborg (Amalienborg Slotsplade 5) (prenotazione dei biglietti on line), residenza ufficiale dei sovrani danesi, composto in realtà da quattro distinti palazzi disposti attorno ad un cortile, al cui centro si trova la statua del re Federico V a cavallo, il fondatore del palazzo. Il palazzo di Cristiano IX è la residenza della regina Margherita (quando la regina risiede a palazzo la bandiera è issata); il palazzo di Federico VIII è la residenza del principe ereditario e famiglia; il palazzo di Cristiano VII è utilizzato per eventi ufficiali e ricevimenti; il palazzo di Cristiano VIII infine, ospita il museo di Amalienborg, una collezione di foto, ritratti, mobili e suppellettili della famiglia reale ed è l’unico visitabile. Ogni mezzogiorno, nel cortile del palazzo ha luogo il cambio della guardia che, quando la regina risiede a palazzo è accompagnato dalla banda musicale. Di fronte al palazzo di Amalienborg, alla fine del Frederiksgade, c’è la Frederiks Kirke, nota anche come chiesa di marmo, è in stile barocco ed ha un’enorme cupola ispirata a quella della Basilica di S. Pietro in Vaticano. Ci dirigiamo verso la Kongens Nytorv, la piazza più grande della città, sulla quale in inverno viene allestita una pista di pattinaggio, e approfittiamo per una pausa pranzo nel vicino ristorante Fishmarket (Hovedvagtsgade 2): come si può intuire dal nome il menù è a base di pesce e l’unica cosa che posso dire è che preparano piatti squisiti. Attraversando la piazza Kongens Nytorv si raggiunge la via più fotografata di Copenaghen: Nyhavn, attraversata dal canale, contornata da bellissimi edifici storici colorati,  per lo più sedi di ristoranti e bar, è sempre affollata di turisti, ma non per questo perde il suo fascino.

Attraversiamo il ponte Inderhavnsbroen per raggiungere il quartiere di Christianshavn e la comunità indipendente Christiania che, insediatasi all’inizio degli anni ‘70, gode di uno status di parziale autogoverno. Christiania è nota soprattutto per la libera circolazione di droghe leggere, in particolare nella Pusher Street e per i variopinti murales. Francamente ho trovato il luogo molto simile ad una dozzinale festa di paese invasa da turisti e curiosi e al suo interno, nulla che valga la pena di menzionare.

Cena veloce ma gustosa da Man-o-Ramen (Vestergade 4), ovviamente a base di Ramen, per poi concludere la serata ai Giardini di Tivoli, il famoso parco divertimenti che, nelle ore serali, tutto illuminato, dà il meglio di sé.




Guardie reali al palazzo di Amalienborg



Odense dista circa 170 km da Copenaghen, percorribili approssimativamente in due ore (2 giorni).



Case del centro storico



Per raggiungere Odense (terza città della Danimarca), sull’isola di Fionia, da Copenaghen, si attraversa uno scenografico ponte sospeso chiamato “collegamento fisso del Grande Belt” (evito l’impronunciabile nome danese), lungo 18 km.

Odense è famosa innanzitutto per aver dato i natali allo scrittore H.C. Andersen; per seguire un itinerario alla scoperta dei luoghi legati all’artista  sarà sufficiente seguire le impronte rosse misura 47 (come quella dello scrittore) a terra, i luoghi coinvolti sono numerosi, numerose anche le statue raffiguranti le sue fiabe, tra cui una  rappresentante Andersen seduto su una panchina all’ingresso dell’hotel Comwell H.C. Andersen (Claus Bergs Gade 7). La Casa Natale di H. C. Andersen, situata nel pittoresco quartiere storico, con viuzze acciottolate e casette colorate, è inserita in un museo interattivo dedicato alla sua vita e alle sue opere; devo dire che temevo si trattasse di un’esposizione pensata per lo più per i bambini, invece mi sono subito ricreduta, perché l’approccio presenta il giusto grado di leggerezza senza perdere di interesse ed esaustività ed è adatto tanto ai piccoli quanti ai grandi. A poca distanza (Munkemøllestræde) si trova la modesta casa in cui lo scrittore ha vissuto dai 2 ai 14 anni, oggi adibita a museo, in cui è stato ricreato l’angolo di lavoro di suo padre, di professione calzolaio. 

Il centro di Odense è piccolo ma carino, la principale via pedonale  è la Vestergade, attorno alla quale si snodano  altre vie pedonali con negozi, bar e ristoranti. Percorrendo i borghetti del centro in un alternanza di edifici nuovi e antichi ci si imbatte nell’Osterbyesgard, un bell’ edificio a graticcio del XVII sec. che ospita il museo cittadino, nel Brandts Klædefabrik, un complesso di ex fabbriche tessili riconvertite in spazi culturali e nel Municipio cittadino, in Flakhaven Plads, con la facciata di mattoni rossi in stile rinascimentale, ma in realtà risalente al ‘900. Nella stessa piazza, all’angolo, c’è una delle filiali di A.C. Perchs Thehandel, negozio con sala da tè in cui approfittare per concedersi un ottimo afternoon tea. A poca distanza la cattedrale St. Canute’s Church, dedicata al re Canuto IV, fatto santo a seguito del suo assassinio nel 1086 durante una rivolta contadina avvenuta nella vicina chiesa di St. Albani. Nella cripta della cattedrale ci sono le reliquie del Re e del fratello Benedikt, deceduto nel tentativo di difenderlo insieme ad altri diciassette uomini. Uscendo dal centro pedonale e attraversando il ponte sul fiume Odense si entra nel parco cittadino, il Munke Mose Garden con i suoi laghetti e l’Eventyrhaven dove ogni giorno viene messa in scena una fiaba di Andersen.

Giusto a un paio di chilometri da Odense (comodamente percorribili anche in bicicletta grazie ai sentieri ciclabili), merita una visita il villaggio di Funen (Den Fynske Landsby), un museo a cielo aperto con tipici edifici danesi perfettamente conservati e arredati, risalenti in prevalenza al XVIII e XIX secolo, inseriti in un’ambientazione bucolica con animali orti e giardini.




Villaggio di Funen 



Per quanto riguarda il cibo Odense offre locali per tutti i gusti. Oltre ad A.C. Perchs Thehandel ho provato Den Lille Smalle (Vestergade 5), una caffetteria in pieno centro che propone ottimi dolci, ma anche insalate e piatti salati sani e gustosi; il ristorante A Hereford Beefstouw (Vestergade13), ottimo per i carnivori; The Brewery Flakhaven (Flakhaven Plads), pub, ristorante e birrificio.




Castello di Egeskov 





Situato nella cittadina di Kværndrup, a soli trenta minuti di auto da Odense, risale al 1554 ed è uno dei meglio conservati d’Europa; nulla è cambiato nell’estetica dal XVI secolo: facciata nei tipici mattoni rossi, tetti appuntiti, guglie irregolari, tutt’intorno circondato dall’acqua e da splendidi giardini, per un’occhiata  davvero scenica. Il biglietto d’ingresso è piuttosto costoso, ma ne vale la pena, perché all’interno nasconde una vera miniera di tesori:  partendo dagli appartamenti privati e passando per una collezione di abiti e giocattoli d’epoca, fino ad arrivare ad un’esposizione di auto e moto antiche, tutto è sorprendente.


Aarhus



ARoS art museum 



È la seconda città della Danimarca, situata sulla costa ovest della penisola dello Jutland. Il perfetto punto di partenza per esplorare la città è la piazza della Cattedrale dedicata a S. Clemente, patrono dei naviganti, da cui spicca l’alto campanile; a poca distanza si trova il museo vichingo, sulla storia della fondazione della città e, cambiando epoca, l’ARoS art museum, dedicato all’arte moderna, la cui opera più originale è esposta all’ultimo piano: una passerella circolare nei colori dell’arcobaleno che permette di osservare il panorama della città a 360 gradi cambiando colore a seconda della posizione in cui ci si trova.

Il quartiere latino, la parte antica della città, è senz’altro il più pittoresco e pieno di vita, con le basse casette colorate e il susseguirsi di locali e negozietti, ma anche Aboulevarden (lungofiume) e Søndergade (centro pedonale) non sono da sottovalutare, l’allure è più moderna, meno intima, ma comunque piacevole per una passeggiata all’insegna dello shopping o per una sosta in uno dei tanti ristoranti a bordo fiume.

Assolutamente da non perdere Den Gamle By (old town), un museo a cielo aperto inaugurato agli inizi del ‘900, composto da edifici provenienti da tutta la Danimarca che ricreano le condizioni di vita dal XVI sec. ai giorni nostri. Gli allestimenti sono incredibilmente ricchi di particolari, in diversi negozi è possibile fare acquisti serviti da commessi in costume; voglio menzionare in particolare la pasticceria del 1974 con annessa sala da tè funzionante e la pasticceria dell’800, che prepara dolci con le ricette originali dell’epoca.

Giusto accanto a Den Gamle By si trova il giardino botanico cittadino (ingresso gratuito).

Appena fuori città c’è il Palazzo di Marselisborg, residenza estiva della Regina Margherita, non è visitabile al suo interno, ma lo sono i giardini quando la famiglia non è a palazzo. La residenza è circondata da un enorme parco e, parte di esso, il Marselisborg deer park, ospita una comunità di cervi che vivono liberi al suo interno. All’ingresso del parco si possono acquistare mele e carote per nutrire i socievolissimi animali.

Al Marselisborg park si passa senza soluzione di continuità dal bosco alla spiaggia; da aprile ad ottobre si può passeggiare sopra The Infinite Bridge, un ponte in legno circolare che dalla spiaggia si protende sull’Oceano e, camminando in cerchio, permette di ammirare alternativamente il mare o il bosco adiacente. Il ponte è stato creato nel 2015 in occasione dell’evento “Sculpture by the sea”, la città di Aarhus lo ha ricostruito in modo che diventasse un pezzo d’arte permanente e un molo “infinitamente” bello.


Den gamle by - pasticceria del 1974

Den gamle by

Den gamle by - pasticceria dell’800


Segnalo i bar e ristoranti che ho sperimentato.

A. C. Perchs Thehandel (Volden 3): anche ad Aarhus c’è una filiale di questa fantastica sala da tè con negozio annesso,  ahimè in occasione del mio soggiorno era in restauro, ma avevo già provato con successo le sedi di Copenaghen e Odense.

- Grød (Graven 24): come l’omologo di Copenaghen per il porridge.

- Mefisto (Volden 20/28): ristorante che si propone in doppia versione, al civico 20 menù di pesce e al civico 28 pizzeria, in entrambi i casi è stata un’ottima scelta.         



Marselisborg deer park



Jelling


Nel tragitto tra Odense e Kolding si trova la cittadina di Jelling, dichiarata patrimonio UNESCO, era la sede della corte vichinga di re Gorm il vecchio e di suo figlio Dente Azzurro. Durante gli scavi archeologici sono state rinvenute due grosse pietre runiche (la più piccola dedicata da re Gorm alla moglie Thyra e l’altra commissionata da re Dente Azzurro in memoria dei genitori), con importanti incisioni, tali da far supporre che si tratti del luogo in cui sono nate la monarchia e la cristianità in Danimarca.

La chiesa di Jelling, risalente all’incirca all’anno 1000 è una delle prime costruite in pietra in Danimarca, anche se quella visibile attualmente è il rimaneggiamento delle precedenti versioni andate distrutte e risale al XII sec. Sotto la chiesa gli archeologi avevano riportato alla luce resti umani, probabilmente appartenenti al re Gorm, oggi una piccola striscia argentea sulla navata segnala la posizione della tomba dove i resti sono stati riposizionati dopo una lunga esposizione al museo nazionale danese di Copenaghen. Le due colline ai lati della chiesa sono i tumuli sepolcrali creati circa 1000 anni fa dai re vichinghi.

Una curiosità: re Dente Azzurro, in inglese Bluetooth, è colui che ha ispirato il nome del dispositivo Bluetooth inventato dalla multinazionale svedese Ericsson.


Kolding


Koldinghus 



Situata nello Jutland Meridionale, sulle rive dello stretto di Little Belt, ha un bel centro storico pedonale con case a graticcio, una cattedrale gotica con i tipici mattoni rossi e numerosi negozi e ristoranti.

L’attrazione principale della città è sicuramente il Koldinghus: castello del XII sec., in passato residenza reale, oggi adibito a museo con esposizioni temporanee dedicate alla storia della monarchia danese. All’interno si trova la ricostruzione di particolari dello yacht reale Dannebrog, con cimeli e fotografie della famiglia reale risalenti alle crociere a bordo dello yacht e l’esposizione Flora Danica, lussuosa collezione di porcellane della collezione reale. Nei sotterranei del castello è allestito il ristorante Madkælderen, di cucina tipica danese (prenotazione necessaria) (il posto è molto scenografico ma non avendolo provato non so se il cibo sia all’altezza del luogo).

Imperdibile a pochi chilometri dal centro cittadino il Trapholt museum, dedicato al design danese  e all’ arte contemporanea.  Bellissima la summer house di Arne Jacobsen Kubeflex, progettata nel 1969/70, un anno prima della sua morte, composta da moduli cubici combinati per soddisfare le esigenze personali; la casa non è mai entrata in produzione, ma la famiglia l’ha utilizzata come residenza estiva fino al 2002, nel 2005 è arrivata a Trapholt ed è internamente allestita con pezzi di design del suo creatore. All’interno del museo il ristorante  Gustav Lind, merita una pausa non solo per la bella vista sul giardino ma anche per l’ottimo cibo.


Centro storico


Consigli pratici


I musei in Danimarca aprono alle ore 10 e chiudono alle ore 17 o 18. Il giorno di chiusura è nella maggior parte dei casi il lunedì. 


Purtroppo, causa chiusura del lunedì non sono riuscita a visitare il castello di Kronborg, a Helsingør (distante una quarantina di chilometri da Copenaghen), dove Shakespeare ha ambientato l’Amleto. Se ne avete l’opportunità merita senz’altro una sosta.


I negozi aprono in genere  alle 10 e chiudono alle 17 o 18 dal lunedì al venerdì, il sabato aprono solo al mattino, o al massimo fino alle 16, la domenica sono aperti a Copenaghen i negozi principali, fino alle 15 o alle 16.


Evitare di presentarsi al ristorante per la cena a ora tarda senza prenotazione, perché difficilmente vi accoglieranno. 


La scelta delle strutture alberghiere lascia un po’ a desiderare, soprattutto a Copenaghen in cui, in quanto capitale europea, mi aspettavo di trovare un livello più elevato; gli unici hotel ad aver attirato la mia attenzione sono il  Nimb e il d’Angleterre, entrambi splendidi, ma ahimè non vi ho soggiornato, quindi non posso dare un giudizio che va oltre le apparenze. Mi sono trovata bene all’hotel Comwell H.C. Andersen a Odense, in posizione centrale, ha camere semplici ma spaziose, molto pulite e confortevoli e anche la colazione non era affatto male. Soprassiedo sulle altre strutture in cui ho soggiornato perché a parte le posizioni centrali non ho commenti positivi.


Sono stata a Kolding nel fine settimana, ma purtroppo negozi e ristoranti erano per la maggior parte chiusi… ho trovato un vero mortorio; d’altra parte il lunedì chiudono sia il castello che il Trapholt museum, quindi i giorni perfetti per la visita sarebbero dal martedì al venerdì.

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