Rouen - Normandia
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Rue Saint Romain, con la chiesa di Saint Maclou sullo sfondo. |
Le attrazioni di Rouen sono racchiuse nel centro storico, un gioiello intriso di storia che permetterà di trascorrere alcuni giorni tra case a graticcio degne di un libro di fiabe, splendide chiese gotiche e richiami a personaggi simbolo della storia.
Da non perdere
Chiese gotiche
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Cattedrale di Nôtre Dame |
Cattedrale di Nôtre Dame: Distrutta durante le invasioni dei Vichinghi nell’841 e poi parzialmente nel 1944 dai bombardamenti alleati, è un percorso attraverso i vari stili nel corso dei secoli: la facciata, decorata con 70 figure, scolpite tra il 1362 e il 1421, la torre Saint-Romain del XII secolo, il portale Libraires e Calende del XIV secolo, la facciata occidentale e la torre Beurre datate tra XV e XVI secolo e la guglia in ghisa del XIX secolo, inoltre adiacente alla cattedrale si trova il palazzo arcivescovile con l’archivio. La torre delle lanterne era sormontata da una guglia che, distrutta da un fulmine nel 1822, fu riprogettata dall’architetto Jean-Antoine Alavoine in ghisa, materiale meno infiammabile del legno e più leggero della pietra; alta 151m, quando venne inaugurata era la guglia più alta del mondo. All’interno della Cattedrale, nel coro, si trovano la tomba di Rollon, fondatore del Ducato di Normandia, e il cuore di Riccardo Cuor di Leone (mentre le sue viscere si trovano a Châlus e il resto del corpo all’ abbazia di Fontevraud). Tra il 1892 e il 1893 Claude Monet immortalò in una serie di dipinti la cattedrale di Rouen da diversi punti di vista, nelle diverse ore del giorno, all’aperto e in uno studio al primo piano del Bureau des Finances, l’attuale punto di informazione turistica. In estate, in notturna, sulla facciata della cattedrale vengono proiettati giochi di luce che creano un suggestivo spettacolo.
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Cattedrale di Nôtre Dame |
- Chiesa di Saint Maclou: costruita tra il 1437 e il 1517 e dedicata a San Maclovio è un meraviglioso esempio di architettura gotica fiammeggiante; durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale è stata seriamente danneggiata, ma il suo pezzo forte, il portico a cinque lati della facciata occidentale, con timpano e foglie di legno intagliate, è rimasto intatto. All’interno sono degni di nota il soppalco dell’organo, risalente al 1521 e la scala a chiocciola con minuziosi decori.
- Abbazia di Saint Ouen: fondata nel VI sec. e distrutta durante le invasioni normanne, fu ricostruita in stile romanico e ancora distrutta da un incendio; la nuova ricostruzione della chiesa e dell’annesso convento dei monaci benedettini iniziò nel XIV sec. ma, a causa della guerra dei cent’ anni, terminò solo dopo oltre un secolo; le ultime decorazioni della facciata risalgono al XIX sec. Quello che un tempo era il dormitorio dei monaci è ora l’ Hotel de Ville, proprio a fianco dell’abbazia, i due edifici, affacciati su Place du Général de Gaulle, al cui centro spicca la statua di Napoleone a cavallo, sono circondati da un giardino. Attualmente è in corso un impegnativo lavoro di restauro dell’abbazia, quindi l’interno dell’edificio non è visitabile.
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Aître Saint Maclou |
Aître Saint Maclou
Un cimitero risalente al XIV sec. dall’aspetto quanto mai singolare: su tre lati del cortile, luogo originario adibito alle sepolture, sono state costruite delle gallerie con la funzione di ossario, per assecondare il crescente fabbisogno di spazio per l’inumazione delle salme che, a causa delle guerre, delle carestie e della peste, aumentarono in modo esponenziale. L’ esterno delle gallerie è decorato con la “danza macabra”, ovvero una serie di motivi macabri allegoria del fatto che tutti, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza, sono prima o poi chiamati a confrontarsi con la morte. Nel 1652 è stata aggiunta la quarta ala, a chiusura del lato sud del cortile, adibita ad alloggio per i religiosi che dal 1661 hanno dato vita ad una scuola per i bambini poveri del posto. Per poter accogliere un maggiore numero di alunni si è provveduto all’ estumulazione e alla costruzione di un piano ulteriore. Dal 1940 al 2014 l’ Aître Saint Maclou è stato sede dell’Istituto di Belle Arti ed è a questo periodo che dovrebbe risalire il famoso gatto mummificato, probabile scherzo degli studenti volto a far credere che si trattasse di un gatto murato nel periodo medievale per scongiurare la cattiva sorte.
Il grande orologio e Rue de Gros Horloge
Realizzato da Jourdain del Leche nel 1389, il grande orologio è stato collocato ad ornamento dell’arco rinascimentale che sovrasta la Rue de Gros Horloge, al fianco della torre campanaria contenente le campane della città, nel 1529. È uno dei più antichi meccanismi d’ orologio d’ Europa, all’interno è visitabile la sala dei quadranti, che probabilmente in origine era l’appartamento del governatore dell’orologio. Su ogni lato dell’ arco, ben visibili da entrambi gli imbocchi della Rue de Gros Horloge, i quadranti dell’orologio ad un ago, ornati con un sole dorato a 24 raggi, posto su uno sfondo con cielo stellato; al di sopra del quadrante c’è una sfera che indica le fasi lunari e sotto la raggiera allegorie dei giorni della settimana. Ponetevi al di sotto dell’arco e guardando in sù ammirate i bassorilievi di animali e creature mitologiche.
Piazza del mercato vecchio
Il luogo in cui il 30 maggio 1431 fu giustiziata Giovanna d’Arco. Attualmente nella piazza, circondata dalle tipiche case a graticcio, sono visibili le rovine della chiesa del San Salvatore, distrutta nel 1793 e, al centro, occupa prepotentemente la scena la chiesa moderna, costruita nel 1979, dedicata a Santa Giovanna d’Arco. La chiesa, in netto contrasto con l’architettura della città, ricorda vagamente una nave vichinga e il suo tetto curvilineo richiama le fiamme del rogo in cui venne bruciata la santa. All’ interno la croce è collocata nel punto esatto del rogo; degne di nota le vetrate, provenienti dalla chiesa di Saint Vincent, unico elemento sopravvissuto intatto dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
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Atelier d’antiquariato in Rue saint Romain |
Museo di Belle Arti
Nella città tanto amata dai pittori impressionisti non poteva mancare un ragguardevole museo di belle arti; fondato nel 1801 da Napoleone Bonaparte, l’edificio attuale risale però alla seconda metà dell’ottocento ed è stato integralmente restaurato nel 1994. Nell’esposizione sono ovviamente presenti opere dei più noti esponenti dell’Impressionismo, tra cui Monet, Sisley e Pissarro, ma anche opere di grandi artisti di altri periodi, mi limito a citare Caravaggio, Rubens e Modigliani.
Museo Le Secq des Tournelles
Un museo davvero unico, sia perché ospitato nella chiesa gotica sconsacrata del XV sec. di Saint Laurent, che per il fatto di esporre la più grande raccolta al mondo di oggetti in ferro (oltre 16000 pezzi) dal periodo gallo-romano al XIX sec. Questa raccolta è stata iniziata da Henri Le Secq des Tournelles (1818-1882), fotografo incaricato di immortalare i monumenti storici che, nel corso del suo lavoro, ha recuperato le opere in ferro destinate da Haussmann alla distruzione e, alla sua morte, è stata proseguita dal figlio.
Palazzo di giustizia
Capolavoro di architettura gotica fiammeggiante la cui costruzione, sui resti del quartiere ebraico distrutto in seguito all’espulsione degli ebrei nel 1306, iniziò nel 1499 per accogliere la sede del Parlamento di Normandia. Gravemente danneggiato dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, è stato riportato all’antico splendore e oggi ospita la corte d’assise del tribunale. La facciata sul cortile principale ha una decorazione particolarmente ricca, con una torretta centrale, statue e pinnacoli.
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Rue des Chanoines |
Giovanna d’ Arco
Di umili origini contadine, iniziò in giovane età a sentire voci e avere visioni di santi, tanto da sentirsi divinamente investita della missione di liberare la Francia dagli inglesi durante la Guerra dei Cent’anni. Offrì i suoi servigi al Delfino di Francia e nel 1429 guidò le truppe alla liberazione di Orléans, contribuendo così all’incoronazione di Carlo VII. Catturata dai borgognoni, fu consegnata agli inglesi che la trasferirono a Rouen, la processarono per eresia e la misero al rogo nella Place du Vieux Marché il 31 maggio 1431. Riabilitata con un processo nel 1456, fu beatificata nel 1909 e canonizzata nel 1921, divenendo la patrona di Francia. Per seguire le sue orme a Rouen, oltre alla Piazza del Mercato Vecchio con la chiesa, di cui ho già parlato in precedenza, recatevi alla torre circolare in pietra, attualmente sede di un museo, dove fu interrogata prima del processo e all’Historial Jeanne d’Arc, museo interattivo ospitato nel palazzo arcivescovile dove si svolse il processo (personalmente non sono una grande fan di questo genere di musei, ma può essere un buon metodo per approcciare un aspetto storico impegnativo se si viaggia con bambini).
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Dame Cakes |
Dame Cakes (70 Rue Saint Romain)
Per quanto mi riguarda, questa sala da tè di per sè vale già una visita in città, la location in un bel palazzo del centro storico, proprio a fianco della cattedrale è eccezionale, la vetrina con dolci bellissimi, esposti in modo impeccabile è irresistibile, l’interno è intimo, accogliente e curato e, cosa fondamentale, dolci e bevande sono assolutamente strepitosi… non dimenticherò mai la torta al rabarbaro con meringa.
Restaurant l’espiguette (25 Place Saint-Amand)
Mediamente la scena gastronomica del centro storico di Rouen non mi ha fatto trasalire, ci sono parecchi posti troppo turistici, ma questo ristorante mi ha conquistata; si affaccia sulla pittoresca Place Saint-Amand, circondata da case a graticcio, sulla quale sono disposti i tavoli all’ombra di un grande albero, l’interno è semplice e accogliente, l’atmosfera è quella che ci si aspetta da un tipico bistro francese, conviviale, rilassata, con un tocco bohémien, il menù lo si legge unicamente da una lavagna, pochi piatti ben eseguiti della cucina tipica francese.
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Case a graticcio nel centro storico |
Rue du Gros Horloge; Rue Eau de Robec, con il piccolo ruscello; Rue Damiette e la sua perpendicolare Rue Martainville, con i negozi di artigiani e antiquari; Rue Saint Romain con la cattedrale e il palazzo arcivescovile; Rue des Chanoines, uno stretto passaggio laterale di Rue Saint Romain con belle case a graticcio.
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Rue Damiette |
I dintorni di Rouen
Uscendo dalla città le attrazioni non mancano, restando nel raggio di una cinquantina di chilometri si possono visitare dei luoghi unici.
Le Bec - Hellouin
Minuscolo paesino con poco più di 400 abitanti, annoverato tra i più bei villaggi di Francia, in cui si respira un’atmosfera al limite del surreale. La medievale chiesetta di Sant’Andrea fa da centro a strade tranquille, sulle quali si affacciano belle case a graticcio decorate da aiuole fiorite perfettamente curate. A pochi passi, l’imponente complesso dell’Abbazia del Bec, fondata intorno al 1034 da un cavaliere del conte di Brionne di nome Hellouin (o Herluin), divenne in breve tempo un importante centro religioso; nel 1417, durante la Guerra dei Cent’Anni, gli inglesi si impadronirono dell’abbazia poi, con la rivoluzione francese, gli edifici del convento furono trasformati in caserma di cavalleria e solo nel 1948 tornarono i monaci, a cui si aggiunsero l’anno successivo le monache benedettine di clausura (trasferitesi negli anni cinquanta in nuovi edifici ad un paio di chilometri dall’abbazia). Attualmente i monaci risiedono ancora al Bec e sono rinomati per la produzione di ceramiche. Il complesso infonde pace e tranquillità non appena se ne varca la soglia grazie al bel parco e al piccolo corso d’acqua che lo attraversa; tra il convento e il chiostro del XVII sec. spicca la torre San Nicola, risalente al XV sec. che un tempo fungeva da campanile della chiesa, gli edifici monastici, dall’aspetto piuttosto austero, risalgono al XVIII sec. e la chiesa vera e propria, allestita nell’ex refettorio, nonostante sia pressoché priva di decorazioni, ha comunque un notevole impatto con il lungo corridoio centrale e i rivestimenti in pietra grigia.
Abbazia di Jumieges
Sì tratta in realtà solo di rovine, ma definite da Victor Hugo “la più bella rovina di Francia”. L’immensa navata senza tetto, la facciata affiancata da torri alte 46 m, mirabile esempio di arte romanica, il portico a tribuna risalente alle tradizioni pre romaniche e, nel parco, i resti di una chiesa carolingia; tutto contribuisce a conferire grande fascino al complesso. Tramite un’applicazione per cellulare si può vedere l’abbazia ricostruita in 3D e a 360°.
Rovine del Château Gaillard
Situate a Les Andelys (il paese non presenta di per sè particolari attrattive), sono i resti del castello-fortezza costruito tra 1196 e 1198 da Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra e duca di Normandia; grazie alla posizione dominante sulla Senna serviva a proteggere Rouen, capitale del ducato, dal re di Francia. Con la morte di Riccardo nel 1199, il castello fu ereditato da suo fratello Giovanni Senzaterra, ma nel 1204 fu conquistato dal re di Francia Filippo Augusto. Durante la Guerra dei Cent’anni ritornò agli inglesi e poi ancora ai francesi nel 1449. In seguito, a causa dell’evoluzione delle armi da guerra, la fortezza divenne inutile e così lasciata in stato di abbandono.
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