Edimburgo
![]() |
Il castello da Princes Street. |
Edimburgo, pittoresca e romantica, con quella sua aria tenebrosa in cui tutto sembra avvolto da un alone di mistero è una città dal fascino ineguagliabile. Andando alla sua scoperta si troverà traccia in ogni angolo della storia millenaria che l’ha resa protagonista delle più varie vicende; impossibile non pensare a intrecci e intrighi che hanno fatto da sfondo al rientro in patria della regina Mary Stuart, vedova del re Francesco II di Francia (per immergersi nell’atmosfera consiglio il film “Maria Regina di Scozia”) o, andando più indietro nel tempo, il ruolo fondamentale del guerriero William Wallace (reso celebre da Mel Gibson nel film Braveheart), durante la resistenza contro l'occupazione inglese, all'inizio delle guerre d'indipendenza scozzesi.
![]() |
Princes Gardens |
Edimburgo si divide in: Old Town, la parte più antica, quella più ricca di storia e New Town, nata alla fine del ‘700 dalla necessità di porre rimedio al sovraffollamento e alle carenze igieniche venutesi a creare nella città vecchia, dove ormai gli abitanti erano costretti a condividere spazi troppo ristretti e dimore fatiscenti; furono ovviamente le classi più agiate a lasciare per prime la città vecchia per costruire nuove dimore più confortevoli nella città nuova.
I tre colli più famosi erano anticamente zona vulcanica.
![]() |
Arthur’s Seat da Castle Rock |
Castle Rock: dove anticamente si trovava uno dei lati del cratere del vulcano, oggi sorge il castello; da lì parte il Royal Mile, la via simbolo della città, originata proprio da una lingua di lava fuoriuscita dal vulcano che, solidificandosi, ha creato una pendenza più dolce consentendo un accesso privilegiato al castello.
![]() |
Calton Hill - Monumento a Dugald Stewart |
Calton Hill: sulla sua sommità si trovano il Monumento Nazionale ai caduti delle guerre napoleoniche, il Monumento a Nelson e l’Osservatorio astronomico, ma la vera attrattiva, da secoli fonte di ispirazione per artisti e poeti, è il bellissimo panorama; dall’angolo in cui si trova il monumento intitolato a Dugald Stewart (filosofo e matematico), la vista sulla città vecchia è mozzafiato.
![]() |
Arthur’s Seat dall’abbazia di Holyrood Palace |
Arthur’s Seat: è la collina vulcanica che occupa quasi l’intera area del Parco di Holyrood, all’estremità del Royal Mile. È la più alta di tutta Edimburgo e la più grande delle tre che formano il vulcano; salendo i 250 metri il panorama a 360 gradi della città e della regione circostante è unico.
Da non perdere - Old Town
![]() |
Closes |
Royal Mile: il miglio reale, il viale che si estende per quasi due chilometri dal Palazzo di Holyrood al Castello, diviso in sei zone: Castle Hill e Castle Esplanade (dove anticamente venivano messe al rogo le streghe), sono le zone più antiche, in cui la città ha avuto origine, poi ci sono Lawnmarket, High Street, Canongate e Abbey Strand. Lungo il Royal Mile si trovano innumerevoli vicoli laterali (closes) e cortili (courts) risalenti all’ epoca medievale, tutti da esplorare perché hanno in serbo una gran quantità di storie e curiosità.
![]() |
Il castello da Princes Street |
Castello: arroccato sulla Castle Rock, dalla quale si godono viste uniche della città, è circondato su tre lati da ripide scogliere e vi si accede dal Royal Mile, attraverso la Castle Esplanade; la maggior parte degli edifici presenti oggi risale al regno di Giacomo IV (1488-1513), ma fu Giacomo V (1513-1542) che adibì il castello a residenza reale, continuando comunque ad utilizzarlo anche come deposito per l’artiglieria. Il 19 giugno 1566 ospitò la prima e unica nascita reale: la regina Mary Stuart diede alla luce, in una camera tutt’oggi visitabile, parte degli appartamenti reali, il futuro re Giacomo VI di Scozia, noto anche come Giacomo I d’Inghilterra (1603-1625). L’edificio più antico del complesso è la Cappella di Santa Margherita, costruita intorno al 1130 per volere di Re David I, in memoria della madre, grande fautrice della religione cattolica. Uno dei punti salienti della visita al castello sono i gioielli della corona scozzese, noti con il nome di Honours of Scotland, composti da corona, scettro e spada, risalenti al regno di Giacomo IV, ma non vanno trascurati nemmeno il Museo Nazionale Scozzese di Guerra e il Memoriale di Guerra Nazionale Scozzese. Uno dei simboli del castello e di tutta Edimburgo è il One o’ clock gun, il cannone (nel 2001 quello originale è stato sostituito con uno più moderno) con cui ogni giorno (eccetto domenica, Natale e Venerdì Santo), dal 1861, alle tredici in punto, viene sparato un colpo; in passato ciò serviva per indicare l’ora alla gente del posto e alle imbarcazioni nei paraggi, che erano così in grado di calcolare le rotte in modo corretto e questa tradizione, nonostante l’esigenza originaria sia ovviamente venuta meno, è divenuta una popolare attrazione turistica.
Cattedrale di St. Giles (High St. Royal Mile): la sua fondazione, in origine si trattava di una chiesa cattolica, risale al regno di David I, nel 1124; nel corso dei secoli è stata oggetto di svariati restauri, tanto che si notano elementi architettonici di stili diversi, ma la ricostruzione maggiore, in stile gotico, è successiva all’ incendio appiccato dagli inglesi nel 1385. la Riforma del XVI sec. l’ha trasformata in chiesa protestante, è considerata il luogo che ha dato i natali al presbiterianesimo, in quanto utilizzata come parrocchia da John Knox fino alla sua morte, nel 1572. Fu il luogo di origine dei disordini che seguirono all’introduzione del “Book of Common Prayer”, rispondente al tentativo del re Carlo I di imporre in Scozia la pratica anglicana: secondo la leggenda, quando il Dean of Edinburgh John Hannah cominciò a leggere il nuovo libro di preghiere, la venditrice Geddes Jenny lo colpì in testa con il suo sgabello; gli scozzesi siglarono il “National Covenant” e, al termine della guerra dei tre regni, poterono continuare a determinare il loro futuro religioso. La regina Elisabetta II ricevette qui gli onori di Scozia nel 1953. Nonostante sia nota come cattedrale, in realtà non assurge a questo rango, non essendo sede vescovile, lo è stata solo per due brevi periodi, dal 1635 al 1638 e dal 1661 al 1689.
![]() |
The Hub - Fish & Frites Anstruthers |
The Hub: realizzato tra 1842 e 1845, su progetto degli architetti Gillespie Graham e Augustus Pugin come ritrovo dell’ Assemblea Generale della Chiesa di Scozia è divenuto una chiesa dal 1929 alla metà degli anni ‘80, oggi è la sede del Festival Internazionale di Edimburgo, nonché di eventi artistici di vario genere; la sua torre a spirale in stile gotico è il punto più alto del centro di Edimburgo.
Nel cortile di The Hub c’è il chiosco Fish & Frites Anstruthers, per provare un ottimo fish & chips con salsa tartara fatta in casa.
![]() |
Abbazia di Holyrood Palace |
Holyrood (Santa Croce) Palace: nato come monastero, fondato da David I nel 1128, è ora residenza ufficiale della famiglia reale in Scozia. La visita prende il via dalle suggestive rovine dell’abbazia, che proprio grazie al loro stato conferiscono al luogo un fascino particolare, per poi proseguire all’interno del palazzo, riccamente arredato con mobili, arazzi e dipinti; particolarmente sontuose la camera del re e la Great Gallery, lunga 44 metri, alle cui pareti sono esposti 96 ritratti di membri della dinastia reale, usata tutt’oggi per i ricevimenti ufficiali. Nella parte più antica del castello si trova la torre che ospitava gli appartamenti di Mary Stuart, con una collezione di cimeli appartenuti alla regina stessa; fu proprio in una di queste stanze, davanti agli occhi della regina, che venne assassinato Davide Rizzio, suo segretario personale, ad opera del marito, Enrico Stuart Lord Darnley, con la complicità di un gruppo di lord protestanti scozzesi decaduti. La visita termina nei giardini, da cui si hanno nuove e interessanti prospettive sull’architettura esterna del palazzo e sui resti dell’abbazia.
![]() |
Victoria Street |
![]() |
Victoria Street da Victoria Terrace |
![]() |
Il castello da Grassmarket |
![]() |
Grassmarket |
Victoria Street: Sovrastata dalla Victoria Terrace, la tortuosa Victoria Street collega Castle Hill a Grassmarket; costruita con il nome di Bow Street tra il 1829 e il 1834 su progetto dell'architetto Thomas Hamilton, dopo l'incoronazione della Regina Vittoria fu ribattezzata proprio con il nome di quest’ultima. Caratterizzata dalle facciate colorate dei numerosi negozi, è stata l’ispirazione per la Diagon Alley di J. K. Rowling nei libri di Harry Potter. Se lungo la via sopraggiungesse un languorino, la pasticceria di ispirazione francese La Barantine Victoria è un posto perfetto. Victoria Street porta a Grassmarket, sede medievale del mercato e delle pubbliche esecuzioni, oggi luogo di ritrovo di turisti e locali grazie alla presenza di pub, ristoranti e negozi; da Grassmarket si hanno bellissime viste del castello che si staglia proprio al di sopra.
![]() |
Greyfriars Kirkyard |
Greyfriars Kirk e Kirkyard: a pochi passi da Grassmarket c’è il pittoresco cimitero annesso alla chiesa di Greyfriars, noto per la lapide di Bobby, il cagnolino che alla morte del padrone restò a vegliarne la tomba per ben 14 anni; nel cimitero inoltre, osservando i nomi sulle lapidi, se ne troveranno diversi che hanno ispirato i personaggi dei libri di Harry Potter, in particolare quello di Thomas Ryddell, anagramma di Lord Voldemort, colui che non può essere nominato.
![]() |
Canongate Kirkyard |
Canongate Kirk e Kirkyard (153 Canongate Royal Mile): è qui che Charles Dickens ha preso ispirazione per il suo Ebenezer Scrooge di “A Christmas Carol”: passeggiando per il cimitero di Canongate fu attirato dalla lapide di un certo Ebenezer Lennox Scroggie, commerciante di mais (nonché pronipote per parte di madre del filosofo e politico Adam Smith) e scambiando l’iscrizione sulla lapide “meal man” (commerciante di farine) con “mean man” (uomo meschino) incentrò il suo personaggio su questa caratteristica.
![]() |
Cockburn Street |
Cockburn Street: assolutamente da non perdere questa strada, che collega il Royal Mile ai Princes Garden, perché è una miniera di locali interessanti. The Milkman (ha due sedi nella via): caffetteria con dolci fantastici; Arcade - Haggys e Whiskey House: un piccolo ristorante molto pittoresco in cui provare diverse versioni (tutte squisite) dell’ haggys, il tipico piatto scozzese a base di interiora di pecora macinate; Laila: un locale in rosa perfetto per il brunch… e non solo; Pye In the Sky: stickers, toppe e t - shirts originali e insoliti; The Malt Shovel Inn (11-15 Cockburn Street): pub risalente al 1800 i cui pezzi forti sono liquori e birre scozzesi, ma anche il cibo, con i tipici piatti della tradizione non è affatto male, in più offre intrattenimento con musica dal vivo.
![]() |
The Malt Shovel Inn |
Deacon Brodie’ s Tavern (435 Lawnmarket Royal Mile): bar al piano inferiore e sala da pranzo al primo piano; il piatto forte qui sono le pie, torte ripiene di carne, ma è da provare anche il cranachan, dolce al cucchiaio tipico scozzese composto da uno strato di crema a base di panna e mascarpone, frutti di bosco, fiocchi di avena e whisky.
The Fudge House of Edinburgh (197 Canongate - Royal Mile): fudge artigianale dal 1949 in una grande varietà di gusti, un perfetto ricordo di Edimburgo da mettere in valigia (il gusto mocha mi ha conquistata)… per chi non lo sapesse il fudge è una tipica caramella anglosassone a base di caramello e burro… da evitare se si è a dieta😂.
Clarinda’s Tea Room (69 Canongate Royal Mile): tradizionale e old style questa sala da tè sembra uscita da un romanzo ottocentesco.
Da non perdere - New Town
![]() |
Monumento a Walter Scott |
Princes Garden: creati nel 1820 a seguito del drenaggio del lago Nohr, che raccogliendo le acque di scolo era diventato una vera e propria fogna, dividono la città vecchia da quella nuova; sono sovrastati dall’imponente struttura del castello e fiancheggiati da Princess Street, sulla quale si affaccia il monumento gotico realizzato nel 1844 in onore di Walter Scott. All’interno del parco troviamo la fontana di Ross, della metà del XIX sec., celebrante scienze, arti, poesia e industria, con la sua originale struttura in ferro decorata da cinque sirene, nonché l’edificio in stile Neoclassico della Scottish National Gallery, inaugurata nel 1859, espone una collezione di dipinti europei dal Rinascimento al Post-impressionismo, con una sezione tutta dedicata agli artisti scozzesi.
![]() |
Circus Lane |
Princes Street: la principale arteria commerciale della città nuova, fiancheggiata dai negozi da un lato e dai Princes Gardens dall’altro. Al n 1 c’è il lussuoso Hotel Balmoral, la cui torre con gli orologi sui quattro lati è ben visibile anche in lontananza, è in una delle sue stanze che J. K. Rowling ha scritto l’ultimo capitolo dei romanzi di Harry Potter. Imbocchiamo le vie laterali per andare alla scoperta della città nuova: George Street; Charlotte Square, dove al civico 7 è visitabile una residenza Georgiana restaurata dalla National Trust for Scotland, per mostrare com’ erano le case della Città Nuova fra la fine del XVIII e l'inizio del XIX sec.; la pedonale Rose Street, dove si susseguono senza soluzione di continuità bar e ristoranti (a dire il vero niente di eccezionale); Circus Lane è senz’altro la più pittoresca, come direttamente catapultata da un villaggio di campagna, è contornata da una fila di casette ordinate tutte ornate da fiori.
![]() |
Princess Street dal Society Bar & Kitchen |
Society Bar & Kitchen (1 Waterloo Place): dalla colazione alla cena un locale accogliente e piacevole con piatti della tradizione e un tocco internazionale.
St. James Quarter: una moderna galleria commerciale alle porte di Princes Street con negozi di vari brand, bar e ristoranti.
Topping & Company Booksellers of Edinburgh (2 Blenheim Pl.): libreria ben fornita e dall’ambiente accogliente, con tavolini per intrattenersi durante la lettura gustando tè o caffè; interessante la sezione delle biografie, una delle più ampie che abbia mai visto.
The Royal Yacht Britannia: lo yacht della famiglia reale in uso dal 1953 al 1997, ormeggiato nel quartiere portuale di Leith (accesso dal centro commerciale Ocean Terminal). Il tour con audio guida porta alla Scoperta del panfilo che ha accompagnato la famiglia reale, con al seguito almeno 5 tonnellate di bagaglio e un entourage di oltre 40 persone, in 968 viaggi ufficiali e ha ospitato personalità del calibro di Winston Churchill e Nelson Mandela, solo per citarne alcuni; durante la visita tutto desta meraviglia: gli appartamenti privati dei reali, i saloni per i ricevimenti ufficiali, gli alloggi del personale di bordo, il garage per la Rolls Royce e la Land Rover, l’ambulatorio medico con annessa sala operatoria, l’enorme lavanderia che a giorni alterni riusciva a soddisfare le enormi esigenze dei reali e del personale (pensate che il personale di bordo cambiava d’abito almeno sei volte al giorno) ed infine la sala macchine, più simile ad un museo che ad un locale tecnico. All’ interno dello yacht c’è una sala da tè con vista panoramica, per sperimentare uno dei riti anglosassoni più tipici.
Consigli pratici
![]() |
Cockburn Street |
Durata del viaggio
La città non è enorme, ma le cose da vedere sono tante e per calarsi nell’atmosfera dei luoghi servono i giusti tempi. In passato, trovandomi in altre località della Scozia, avevo dedicato a Edimburgo solo gite in giornata, ma per iniziare ad apprezzare al meglio questa città straordinaria è necessario avere a disposizione almeno quattro o cinque giorni… se poi fossero di più, non credo sia possibile annoiarsi.
Evitare taxi e auto a noleggio.
Il modo migliore per spostarsi a Edimburgo è a piedi, perché il centro ha dimensioni raccolte e le attrazioni principali sono tutte facilmente raggiungibili passeggiando; l’unico neo sono i continui saliscendi, essendo la città costruita su sette colli, ma i mezzi pubblici sono ben organizzati, il tram in particolare, che collega l’aeroporto a New Haven, sul Firth of Forth (l’estuario del fiume Forth in prossimità di Edimburgo), è davvero molto comodo.
![]() |
The Hub |
Orari
Pub e ristoranti la sera iniziano il servizio intorno alle 18 e chiudono la cucina per lo più tra le 20 e le 21; inoltre i pub in genere non prendono prenotazioni, quindi chi primo arriva meglio alloggia; ci sono eccezioni da verificare caso per caso sui siti internet, comunque per evitare di restare delusi, meglio organizzarsi e pianificare le cose secondo le tempistiche locali.
![]() |
Un pub nei pressi di Grassmarket |
Whisky
Uno dei simboli della Scozia, che ovviamente non manca a Edimburgo: distillerie, rivendite, degustazioni, sono ovunque. “The Scotch Whisky Experience”, sul Royal Mile, offre un tour attraverso il mondo del whisky scozzese con degustazione; Tour e degustazione anche alla “Port of Leith Distillery”, nel vecchio quartiere del whisky, la prima distilleria verticale del Regno Unito.
Tessuti
Il Kilt, la tipica gonna maschile in tartan è un altro simbolo indiscusso della Scozia. Se come souvenir risultasse troppo eccentrico e per gli uomini difficilmente riutilizzabile una volta rientrati in patria, si può optare per la versione femminile o per altri capi con la tipica fantasia tartan, come sciarpe e maglioni, magari in cachemire, o classici completi in tweed; in città, soprattutto nella Old Town, ci sono negozi specializzati in gran quantità, alcuni confezionano anche capi su misura.
Per questo post devo fare un ringraziamento particolare a Paul, un amico originario di Edimburgo che durante la vacanza mi ha dato un sacco di utili consigli e suggerimenti.
![]() |
Boswell’s Close |
Commenti
Posta un commento