Qatar - Doha (gennaio 2024)
Se cerco un aggettivo per descrivere il Qatar, la prima parola che mi viene in mente è: sorprendente. Scarsa popolazione e produzione petrolifera lo rendono uno dei paesi più ricchi al mondo quindi, ovvio che avessi alte aspettative, ma qui siamo davvero in un’altra dimensione, perché quello che rende il Qatar così affascinante è saper coniugare modernità e tradizione in un modo tanto perfetto da non sembrare reale. Niente sembra lasciato al caso (o quasi): skyline avveniristico, sottopassaggi pedonali come hall di hotel, metropolitana confortevole al pari di un salotto casalingo, ma anche un souq pittoresco, molto frequentato dai locali e l’ipnotico richiamo delle moschee nelle ore di preghiera. Questo, e molto altro, rende il Qatar un posto davvero speciale.
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Souq Waqif |
Organizzando il mio viaggio mi è capitato di leggere in diversi articoli che spesso Doha è vissuta come città di passaggio, in cui fare scalo giusto per un paio di giorni e poi dirigersi altrove, al contempo cercando informazioni su ciò che c’è da vedere mi rendevo conto che un paio di giorni non potevano essere sufficienti. Ho programmato una settimana, è un tempo accettabile, sono riuscita ad avere una panoramica abbastanza completa, ma credetemi, Doha meriterebbe davvero di più, per godere di quella sua atmosfera unica, dei ritmi rilassati e del bel clima durante i mesi invernali.
Gli spostamenti in città servendosi della metro sono comodi e rapidi e devo dire che, abituata alla metro londinese, sono stata catapultata in una realtà aliena, perché la metro di Doha è pulita e confortevole ad un livello inimmaginabile.
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Guardie a cavallo al Souq Waqif |
Il venerdì è il giorno di festa legata alla religione musulmana, come la domenica lo è per la religione cristiana e il sabato per quella ebraica, la mattina molte attrazioni sono chiuse, compresa la metro, che riprende le corse alle 14.
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Uomo in abito tradizionale al Souq Waqif |
Durante un viaggio in Qatar è consigliato un abbigliamento sobrio e decoroso che copra ginocchia, spalle e pancia, in rispetto delle tradizionali locali. La gente del posto indossa gli abiti tradizionali, il thobe per gli uomini, una tunica bianca lunga fino alle caviglie che nella parte superiore ricorda una camicia con bottoni e maniche lunghe, in testa portano l’iqal bianco o a quadretti bianchi e rossi, tenuto fermo dal ghutra, un cerchio nero con lunghi cordoncini che scendono lungo la schiena. Le donne quando escono di casa indossano sui vestiti l’abaya, una veste nera spesso decorata, l’hijab per coprire il capo e, in alcuni casi, anche il niqab, un velo che copre il volto.
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Donne in abiti tradizionali al Souq Waqif |
Decidere dove soggiornare a Doha è davvero difficile data la grande quantità di hotel splendidi. Ho scelto l’hotel Shaza Doha, nelle immediate vicinanze del Souq Waqif, molto bello, nuovo, pulitissimo e con un servizio impeccabile. Consiglierei anche il quartiere di Msheireb, posizione perfetta, strutture bellissime e, attraversando un sottopassaggio pedonale, si arriva direttamente al Souq Waqif. È davvero pittoresco passare nello spazio di un momento dalla modernità alla tradizione, dalle piazze futuristiche alle intricate vie del Souq.
Da non perdere
Souq Waqif.
Un angolo di tradizione nel mezzo di una sorprendente modernità. È il cuore pulsante di Doha, situato nel luogo in cui si teneva l’antico mercato. Sulla grande piazza, dalla quale si può ammirare il Fanar, centro culturale islamico con l’inconfondibile minareto a spirale, si affacciano gli edifici in pietra chiara da cui prende il via il susseguirsi di intricate viuzze e piazzette gremite di negozi e bancarelle. Il Souq si anima soprattutto a partire dal pomeriggio, quando turisti e locali affollano progressivamente le sue vie, creando un’atmosfera allegra e spensierata. Nel Souq troviamo tessuti, spezie, frutta secca, cosmetici, gioielli in oro, perle (la pesca delle perle in Qatar, anche se ormai non più praticata, ha una lunga tradizione), ma anche animali, tra cui i cammelli e i cavalli, nelle scuderie dell’Emiro, aperte al pubblico, da cui si ha una bella vista su Amiri Diwan, palazzo presidenziale, conosciuto come Al Bidda Fort (costruito nel XVIII sec. era in origine una fortezza).
Falcon Souq
La falconeria in Qatar è diffusa da tempo immemore, il falco è l’animale nazionale e riceverne un esemplare in dono è un grandissimo tributo di stima e amicizia. Nel falcon Souq, oltre ad ammirare i bellissimi animali, si trova tutto il necessario per la loro cura, allevamento e addestramento, una volta al mese si tiene un asta e c’è anche l’ospedale, di proprietà del governo, per la cura degli esemplari feriti e ammalati. Una curiosità: le principali compagnie aeree dei paesi arabi consentono ai falchi di viaggiare in cabina come normali passeggeri.
L’esperienza nel Souq è completa solo sedendosi a uno dei caffè per apprezzare l’atmosfera allegra e animata e gustare alcune delle specialità alimentari che offre. Succhi di frutta freschi, tè alla menta, caffè arabo aromatizzato al cardamomo, ma anche la tradizionale colazione a base di verdure con l’immancabile pane, o un’abbondante porzione di carne accompagnata da riso e frutta secca. Apro una parentesi per parlare di una squisitezza: umm’Ali (significa la mamma di Alì) un dolce diffuso in tutta la penisola araba e in Egitto la cui origine è legata a diverse leggende; sostanzialmente si tratta di una sorta di pudding, pasta sfoglia o, nella versione più tradizionale, pane arabo, cotto in forno con latte, zucchero, spezie e frutta secca, poi servito caldo. Mi ha subito conquistata e appena tornata a casa mi sono cimentata nella sua esecuzione, giusto per sentirmi ancora un po’ in vacanza.
Segnalo alcuni dei locali che ho provato al souq (in realtà sono tutti molto invitanti e la scelta è ardua): Al Koot Cafe; Parisa (cucina persiana); Nablus (cucina palestinese); Usta Turkish Kebap e Doner; Desert Rose.
Msheireb
Il moderno centro cittadino, ordinato e vivace, con bianche architetture, locali alla moda, hotel lussuosi e vie pedonali attraversate dal tram che consente di percorrere i due chilometri alla scoperta del quartiere. Da non perdere Barahat Msheireb la più grande piazza all’aperto (quasi 7000 m) coperta da un tetto retrattile del Medio Oriente. Segnalo alcuni dei locali che ho provato nel quartiere e che mi hanno conquistata, ma anche in questo caso sono tutti talmente invitanti che la scelta è stata pressoché casuale: SØCIÉTÉ artisan bakery (Sahat Wadi); Yamanote Atelier, japanese bakery (SK 977, Sikkat Al Nakheel St); Qinwan Cafe (Al Kahil St); NAC (building 2 Al Jeewan street Street 791, Zone 3).
Corniche e West Bay
Passeggiare a Al Corniche, il lungomare a forma di mezzaluna lungo 7 km (dal Museo di Arte Islamica a West Bay), da cui si gode la vista del moderno skyline con i grattacieli di West Bay è davvero piacevole; chi non avesse voglia di faticare può noleggiare un monopattino o optare per un giro nella baia a bordo del dau, la tradizionale imbarcazione, magari al tramonto, mentre i grattacieli si accendono di mille luci.
Escursione a Khor Al Adaid
Ho prenotato un tour con Get Your Guide. Partenza dall’hotel, con la guida, in jeep, per raggiungere un campo ai margini del deserto a quarantacinque minuti a sud della città. Dopo un breve giro in cammello e qualche foto con i falchi si entra nel vivo dell’ escursione andando in auto alla scoperta del deserto tra le dune di sabbia; sosta per il sand boarding su e giù dalle dune e si riparte, fino a raggiungere al tramonto la riserva naturale del mare interno, uno specchio d’acqua salmastra che dal mare, filtrando nel sottosuolo, raggiunge l’interno e da cui si scorgono le coste della confinante Arabia Saudita.

Katara Cultural Village
Un bel posto dove trascorrere una giornata, si arriva comodamente con la linea rossa della metro, la cui stazione ha l’uscita direttamente all’interno delle Galeries Lafayette. Il sito è davvero vasto, organizzato e curato in modo incredibile. Da non perdere, oltre alle Galeries Lafayette, con vista sulla baia, la Golden Mosque, tutta ricoperta di mosaico dorato, la Katara Mosque, detta anche blu mosque, per le maioliche blu che ne ornano le pareti esterne, le case dei piccioni e le gallerie d’arte con i numerosi spazi espositivi; c’è anche una gran varietà di caffè e ristoranti in cui concedersi una pausa e una food hall con una stupenda struttura in ferro e vetro. Intorno al villaggio ci sono colline verdi dove approfittare per una passeggiata e per ammirare il paesaggio circostante a 360 gradi.
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Anfiteatro |
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Golden Mosque |
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Golden Mosque |
Museo nazionale del Qatar
Opera dell’architetto francese Jean Nouvel, la sua struttura ricorda una rosa del deserto, all’interno l’esposizione racconta la storia del Qatar, dalla preistoria ai giorni nostri.
Museo di arte islamica
L’edificio, opera dell’architetto I.M. Pei, per intenderci lo stesso che ha progettato la piramide del Louvre, è già di per sé di grande impatto: il design geometrico ricorda vagamente una ziggurat, incastonato tra il mare e un vasto parco con percorsi pedonali e ciclabili, ha un viale d’accesso bordato di alte palme ed è tutto decorato da fontane con giochi d’acqua. All’interno una delle facciate in vetro offre una vista mozzafiato sul golfo, preludio della ricchissima collezione con pezzi provenienti da tutto il mondo islamico: manoscritti, manufatti in metallo e legno, ceramiche, gioielli e tessuti.
Villaggio Mall
Non lo definirei proprio imperdibile, piuttosto è uno sfizio . Un enorme centro commerciale al cui interno è stato riprodotto un paesaggio veneziano con tanto di canale e gondola a dimensioni naturali. Ci sono negozi di tutti i tipi, dalle catene low cost ai marchi di lusso, numerosi caffè e ristoranti, una zona con giostre per i bambini e anche una pista di pattinaggio sul ghiaccio.
Una curiosità: l’acqua di mare in Qatar è resa potabile tramite un impianto che, con il metodo dell’osmosi inversa, produce ogni giorno oltre 700 milioni di litri. Ecco spiegati parchi e aiuole così rigogliosi.
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Dune a Khor Al Adaid |
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Mare interno |
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Mare interno |
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