Londra - Piccadilly Circus e dintorni







Londra è la mia seconda casa, il mio posto del cuore. Continuo a tornarci senza mai stancarmi e, al momento di andarmene, una lacrimuccia fa sempre capolino. Mi piace il clima grigio e piovigginoso, adoro il tè, mi piace la frenesia della metropoli, il suo essere multiculturale, ma anche molto inglese, con quello stile unico e amo il fatto che, anche quando penso di avere scoperto tutto ciò che ha da offrire,  riesce sempre a stupirmi con nuove ed ineguagliabili esperienze.



Piccadilly Circus, il vero cuore di Londra, perfettamente al centro della zona 1, con i famosi schermi pubblicitari colorati risalenti agli inizi del ‘900, inizialmente posti su tutti gli edifici della piazza, ora su uno soltanto (una versione ridotta di Times Square, per intenderci), le prime  utilizzate furono lampadine ad incandescenza, mentre gli attuali neon sono arrivati negli anni ‘40. Al centro della piazza c’è la fontana di Anteros, fratello di Eros e, all’angolo tra Piccadilly  e Regent, si trova una vecchia cabina telefonica della polizia, risalente al 1935.

Un incrocio super trafficato, da cui si snodano alcune delle strade più note della capitale Inglese.



Lanterne a Chinatown

Uno dei tanti ristoranti a Chinatown



Prendiamo la Shaftesbury Avenue e ci dirigiamo nel quartiere di Chinatown, attraversando la porta e immergendoci nella vivacissima atmosfera di questo  piccolo angolo di Asia sempre affollato di turisti, con le lanterne appese, i ristoranti tipici e le bancarelle traboccanti dei cibi e prodotti più disparati. Consiglio di provare almeno uno dei ristoranti o, se proprio non è il momento giusto, un semplice bubble tea, magari accompagnato dagli M&M’S del negozio dedicato a Leicester Square che, con i suoi quattro piani, è il negozio di praline di cioccolato più grande al mondo (P.S.: gli M&M’s al cioccolato sono addirittura personalizzabili con la propria foto). Sempre sulla Leicester Square il negozio di tè TWG Leicester Square: devo ammettere di non essere una fan di questo negozio, inoltre la sala da tè dalla pandemia è stata chiusa.


Regent Street è un tripudio di negozi, ci sono i marchi di lusso ma anche le catene low cost e, per i bambini (anche quelli cresciutelli…), Hamleys, con i suoi 5 piani straripanti di giocattoli. Per una pausa, l’hotel Café Royal propone Cakes & Bubbles, i dolci dello chef Albert Adrià accompagnati da un calice di champagne o,  nella sontuosa Grill Room, uno dei luoghi preferiti da Oscar Wilde, un premiato afternoon  tea (solo su prenotazione). Facendo una piccola deviazione dalla Regent andiamo alla scoperta degli originali negozi di Carnaby Street con le sue insegne colorate e i locali super affollati (il mio preferito è Dehesa, un tapas bar semplice e accogliente che propone piatti deliziosi). Giusto a due passi è d’obbligo una sosta da Liberty, il centro commerciale in stile Tudor che merita una visita anche solo per ammirarne il bellissimo edificio e, per chi fosse interessato allo shopping, all’interno troverà i marchi di lusso e i famosi tessuti.





Restando in tema di negozi, Piccadilly Street offre un mondo intero: dalle mega librerie Waterstones e Hatchards gli appassionati lettori non potranno uscire a mani vuote e che dire dello stupendo Fortnum & Mason, fornitore niente meno che della  famiglia reale, con le sue splendide vetrine (insuperabili nel periodo natalizio), l’infinita selezione di tè, i cesti da pic-nic e 5 ristoranti, tra cui la bellissima Diamond Jubilee Tea Salon, inaugurata dalla Regina Elisabetta nel 2012. Al primo piano mi piace particolarmente The Parlour, una gelateria in stile retrò che propone  anche piatti salati (da provare gli scotch eggs: uova avvolte nella carne macinata, passate nel pangrattato e fritte… una squisitezza ).

Pressoché di fronte a Fortnum & Mason si trova la Burlington House, sede della Royal Academy of Arts, ospita mostre sempre interessanti. 

Continuando sulla Piccadilly, incontriamo un’icona londinese: l’hotel Ritz, simbolo di eleganza in tutto il mondo, con la famosa sala da tè.

A due passi c’è Green Park, per concedersi una pausa dal caos delle vie del centro e rilassarsi nel verde. Green Park è collegato da un lato a St. James’s Park e dall’altro a Hyde Park e Kensington Gardens; tutti insieme occupano un’area parecchio vasta nel centro della città,  vero e proprio polmone verde della capitale britannica.

Al 166 della Piccadilly è d’obbligo una fermata per acquistare i buns di Buns from Home, sono davvero una squisitezza, ma devo avvisare che danno dipendenza,  non posso più passare senza entrare e portarmene a casa almeno un paio.


Princes Arcade, Piccadilly Arcade (collegano Piccadilly e Jermin street), Burlington Arcade (collega Piccadilly a Bond street): storiche gallerie commerciali coperte risalenti al XVIII - XIX sec., prototipi degli attuali centri commerciali, al loro interno ospitano negozi di vario genere, ma meritano una visita anche solo per ammirarne le belle strutture d’epoca (P.S.: nel periodo natalizio, quando sono tutte addobbate a festa danno il loro meglio).





Oxford Street è senza dubbio la via più caotica, un susseguirsi di negozi, per lo più catene a prezzi contenuti e anche molti mono marca sportivi, per un tratto di quasi due chilometri.

Giusto alle spalle del bellissimo centro commerciale Selfridges, in Manchester Square, la Hertford House espone la Wallace Collection (ingresso gratuito alla collezione permanente): capolavori di pittura, scultura, armi, porcellane, suppellettili e mobilio, collezionati nel diciottesimo e diciannovesimo secolo dai marchesi di Hertford e da Sir Richard Wallace, figlio illegittimo del quarto marchese di Hertford; la collezione è stata donata allo stato nel 1897 dalla vedova Lady Wallace, per volontà del marito. All’interno della Hertford House c’è un bel caffè nel giardino d’inverno.


Voglio segnalare alcuni locali che mi piacciono particolarmente nei pressi di Oxford Street:

  • Roka (30 N Audley St). Giusto a due passi da Oxford Street, ai margini del quartiere di Mayfair, uno dei miei ristoranti giapponesi preferiti. Consigliata la prenotazione,  ma se si capita per caso è possibile attendere il tavolo al bar dove preparano ottimi cocktails.
  • Nobu (22 Portman Square). Questa sede è di recente apertura, comunque non credo necessiti di presentazioni, è il ristorante giapponese per eccellenza, dove il cibo è sempre incredibile (necessaria la prenotazione).
  • L’Eto (45 S Molton St). Caffè contemporaneo e accogliente serve dolci strepitosi e i piatti salati non sono da meno, perfetti per un pranzo sano e gustoso. Ha parecchie sedi sparse un po’ in tutta la città, quindi se ne può approfittare in molti altri quartieri.
  • Bao Marylebone (56 James St.), piccolo ristorante taiwanese ha tavoli sia all’interno che all’esterno, il servizio è rapido e cordiale e i piatti sono davvero buonissimi. Anche take away è perfetto.




 

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