Prima volta a Parigi
Proseguiamo verso il quartiere Marais, dove un tempo si è insediata la comunità ebraica e dov’è tuttora numerosa, in zona troviamo infatti vari ristoranti e pasticcerie kosher. Il quartiere è noto altresì per i negozi di abbigliamento e di design, per le gallerie d’arte e per interessanti musei come il Centre Pompidou (Place Georges-Pompidou), con l’avveniristica sede costruita negli anni ‘70 su progetto di Renzo Piano e Richard Rogers, ospitante il museo nazionale d’arte moderna e contemporanea ma anche biblioteche, sale cinema e teatro e un centro di ricerca sulla musica, o il Musée Carnavalet che esplora la storia di Parigi dalla fondazione ad oggi. Percorriamo il viale da Place de La Republique, con il monumento dedicato alla Repubblica, fino a Place de la Bastille, un tempo sede della famigerata fortezza e deviamo poi verso la più intima Place des Vosges, circondata da portici con incantevoli palazzi e il tranquillo giardino al centro. Per la pausa pranzo (a mio giudizio non è al livello di Angelina e Ladurée) c’è la pasticceria Carette, famosa per i suoi dolci ma anche per i panini (mettete in conto un po’ di fila soprattutto all’ora di pranzo) e, se la stagione lo consente, i tavoli all’aperto sotto i portici sono il meglio.
Nel pomeriggio si può procedere verso l’Île de la Cité costeggiando il lungo Senna. Ahimè, dall’incendio del 2019 l’isola non è più la stessa, la maestosa Notre-Dame è stata comunque ricostruita e anche questo è parte della storia della città. A poca distanza il bellissimo palazzo gotico della Conciergerie, nato come palazzo reale, divenuto in seguito prigione, ha avuto tra i suoi ospiti più illustri la regina Maria Antonietta, oggi è in parte sede del palazzo di giustizia. È possibile acquistare il biglietto combinato che prevede anche la visita della Sainte Chapelle, unica parte sopravvissuta dell’originario Palais de la Cité quando fungeva da residenza dei sovrani, costruita tra il 1241 e il 1248, fu seriamente danneggiata nel corso della Rivoluzione, ma le vetrate rimasero per lo più intatte e all’interno creano un’atmosfera magica. Accanto all’Île de la Cité, la più piccola Île Saint Louis, con l’omonima chiesa.
Giorno 3
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Moulin Rouge a Place Pigalle |
Dedicherei questa giornata a Montmarte, uno dei quartieri più pittoreschi, un tempo villaggio a sé, annesso a Parigi solo nel 1860, dimora d’eccezione di famosi artisti impressionisti e post impressionisti come Renoir, Toulouse Lautrec, Utrillo e sua madre, Suzanne Valadon, solo per citarne alcuni. Prima di raggiungerlo ci rifacciamo gli occhi con le esclusive gioiellerie di Place Vendôme e approfittiamo della vicinanza per ammirare l’Opera Garnier, poi proseguiamo verso la collina, ai cui piedi si trova Place Pigalle, il quartiere a luci rosse con l’arcinoto Moulin Rouge e i sexy shop. Iniziamo ad inerpicarci per Rue Lepic, costellata di ristoranti tra cui il famoso Moulin de la Galette, ospitato nell’antico mulino, divenuto poi locale ritrovo degli artisti. Per il pranzo, in Rue Lepic c’è Le Pain Quotidien, locale informale e accogliente (ha tantissime sedi in tutto il mondo), propone una cucina internazionale a base di prodotti freschi di ottima qualità, le uova sono tra i piatti forti e c’è anche vasta scelta di piatti vegetariani.
A poca distanza il cimitero di Montmartre (20, Av. Rachel) accoglie le spoglie di diversi nomi illustri: il fisico Ampère, i musicisti Berlioz e Offenbach, il pittore Degas, la cantante e attrice Dalida, gli scrittori Alexandre Dumas figlio, Stendhal ed Émile Zola e molti altri; ci sono sepolcri che sono vere e proprie opere d’arte.
Raggiungiamo sulla sommità della collina (i più pigri potranno approfittare della funicolare per salire) l’imponente basilica in pietra bianca del Sacro Cuore che troneggia su tutta la città: l’interno non è niente di trascendentale, ma il panorama vale il giro.
Scendendo nella parte posteriore della collina si va in Rue St. Vincent, con un angolo di campagna nel cuore di Parigi: l’unica vigna rimasta in città e la Maison Rose (2, Rue de l’Aubrevoir) acquistata agli inizi del ‘900 dalla modella di Picasso Laure Germaine Gargallo che la dipinse in rosa e ne fece una locanda ritrovo degli artisti. La Maison Rose ha resistito al tempo ed è tuttora una locanda di grande fascino che serve cucina tipica
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Basilica del Sacro Cuore |
Tour Eiffel
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Skyline |
Non si può nemmeno immaginare di visitare Parigi e andarsene senza aver ammirato la Tour Eiffel in tutta la sua maestosità. Si tratta solo di ferro, tantissimo ferro, eppure ha un fascino indescrivibile, in notturna poi, quando è tutta illuminata, dà il meglio. La si può raggiungere con una bella passeggiata sul lungo Senna, o là si può ammirare durante una crociera sul fiume, magari approfittando per un aperitivo o una cena a bordo del battello, o ancora dalla terrazza del Trocadéro o, per una vista panoramica con tutta la città, dalla cima di Montmartre.
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